Rimini dal medioevo al rinascimento
Piazza Cavour, chiamata un tempo piazza del Comune o della Fontana, era il centro della vita cittadina. Su di essa si affacciano il Palazzo dell'Arengo e quello del Podestà. Il primo eretto nel 1204, sotto il podestà Modio dei Carbonesi, conserva due grandi affreschi: il Giudizio Universale e un'Ultima Cena, attribuiti al "Maestro dell'Arengo" della scuola trecentesca.
Il Palazzo del Podestà risale al 1330, ma è stato restaurato nel 1919-24.
Altro edificio medievale è la cattedrale di Santa Colomba, di cui rimane il largo campanile del XII-XIII secolo. Recenti ritrovamenti hanno messo in luce il tracciato della cattedrale e resti di capitelli che sono visitabili su richiesta al Museo della Città (tel. 0541-55414) che organizza visite guidate.
La chiesa di Sant'Agostino, recentemente restaurata, ha l'abside affrescata con dipinti dei maestri del Trecento, tra cui il miniatore Neri e i pittori Giuliano e Giovanni da Rimini. Vi si possono ammirare: una presentazione della Vergine al Tempio, una Dormitio, la Maestà e alcune storie di San Giovanni evangelista. C'è poi un altro capolavoro della scuola riminese del Trecento: un grande crocifisso, attribuito al Maestro dell'Arengo.
Capolavori della scuola pittorica del Trecento riminese sono all'interno del Museo della Città.
In piazza Malatesta si erge Castel Sismondo, restaurato di recente, concepito come palazzo e fortezza insieme. Architetto fu lo stesso Sigismondo Malatesta che si servì di artisti del tempo tra cui Brunelleschi.
Il Tempio Malatestiano è l'esempio principe di architettura rinascimentale.L'esterno è opera di Leon Battista Alberti (XV sec.); l'interno fu rinnovato da Matteo de' Pasti. All'interno si possono ammirare il Crocifisso di Giotto, gli affreschi di Piero della Francesca, i bassorilievi di Agostino di Duccio.
Durante i bombardamenti del 1943 il Tempio ha subito gravi danni ed il suo primo restauro è stato compiuto nel 1950. Attualmente, per opera della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini è stato restaurato l'interno, mentre il restauro dell'esterno è stato ultimato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali di Ravenna. Del 1418 è la chiesa di San Fortunato, sul colle di Covignano, che col nome di Santa Maria in Scolca fu una ricca abbazia dei Benedettini Olivetani, costruita sui ruderi di un castello donato ai monaci di San Paolo eremita da Carlo Malatesta. Ristrutturazioni e cambiamenti seicenteschi non hanno cambiato il sostanziale impatto rinascimentale della chiesa, che custodisce dietro l'altare "L'Adorazione dei Magi" (1547), capolavoro di Giorgio Vasari.